giovedì 3 febbraio 2011

Pensiero Numero Tre.


Alzai lo sguardo dalla polvere. Cinquanta grammi di orizzonte mi pesavano sulle palpebre, affondando nelle viscere, mentre sostenevo il cielo con la sola forza delle ciglia. Era un inferno bianco e azzurro, il mare talmente trasparente che te lo saresti bevuto, e nonostante il dolore la sete continuavo a pensare Doug, stai sporcando il paesaggio con tutto questo sangue del cazzo.
Avete presente quando state per morire?
Beh io no. Avevo fame, e avrei mangiato qualsiasi cosa se solo ne avessi avuto la possibilità, con o senza buco nelle budella. Tutta quella roba rossa che mi scappava fuori non m'aiutava affatto a capire che cosa stesse accadendo, pensavo Doug, non puoi morire, non ci saresti più altrimenti. Di solito nei libri vengono spese parole per la morte di qualcuno. Di solito nei film c'è una telecamera che riprende il tutto. Invece io ero lì, definitivamente solo, prostrato verso il mare come se mi fossi arreso alla sua inarrestabile bellezza, e non c'era un regista a dirmi di ricominciare daccapo, né una voce fuori campo che batteva in diretta i miei ultimi istanti di vita. Ero solo stanco e in leggero delirio per l'emorragia, sentivo bene il mio corpo: stomaco vuoto, gola arsa, prurito alla testa, sudore, occhi di piombo, piombo in pancia. Non ricordavo neanche tanto bene la paura iniziale. Avete presente quando stanno per spararvi?
È molto più emozionante, se vi è mai capitato, sognarlo; nei sogni le emozioni sono più forti e più nitide, perché ci credi che lo stai vivendo. Nella vita vera invece si pensa sempre che sia tutto un sogno. Perciò tutto quello che mi stavo velocemente dimenticando era una stronza con i capelli spettinati che mi puntava addosso una pistola e piangeva. E debbo aver pensato che era molto carina, che assomigliava a mia moglie, che magari mia figlia sarebbe diventata così, e poi no.. no, no, no Doug, tu hai un naso troppo grosso, Penny Lane non sarà mai carina come quella ragazza, ma poi Gesù!, non ha senso, lei ha i capelli castani, mentre Penny è rossa, starebbe male un viso come quello con dei capelli come i suoi!, basta, domani la chiamo e le dico che è carina così com'è, se solo quella mi fa il piacere di abbassare quella pistola del cazzo, ma poi chi diavolo è?, e poi bum! Fatto fuori.
Forse voleva spararmi in testa, però non ha avuto il coraggio di premere il grilletto una seconda volta. Fu veramente drammatico, lei non corse via. Si avvicinò con il braccio ancora teso e il vento che le sferzava i capelli sul viso, le partì un secondo colpo per sbaglio e mi mancò di poco, cacciò un urlo di spavento e fece un balzo all'indietro. Mi guardava come se le stessi puntando una pistola alla testa. Era proprio carina, dico, è strano quando guardi il volto del tuo assassino e quello è proprio un viso carino. Sorrisi senza rendermene nemmeno conto e quella si fermò e cominciò a gridare a squarciagola, chiedeva scusa, non faceva altro che chiedere scusa e mandare a fare inculo un certo Fergus. Si stringeva le braccia, alzava le mani al cielo, si copriva il volto, non faceva minimamente caso a dove puntava la pistola finché non le partì un terzo colpo, in acqua, e per lo spavento buttò l'arma a terra, facendo partire un altro colpo ancora. Chi sa come mai non avevo paura d'esser ferito. Poi finalmente silenzio.
Cominciai a realizzare che era una cosa seria quando mi resi conto che non sentivo il suono di un'ambulanza né le grida di spavento dei testimoni.
Ci sente al centro del mondo finché la spinta di un proiettile non ti sposta un po' più in là.


Quando rinvenni lei mi accarezzava i capelli stringendomi a sé. Aveva delle mani sottili e nodose, le mani di un'artista, ed erano incredibilmente calde e ruvide causa pistola. Continuava a chiamarmi Senior, Senior, Senior, Senior, finché non le sibilai un fanculo. Di solito la gente si incazza se la si insulta. Lei piangeva e rideva assieme, come se stesse stringendo a sé il figlio morto improvvisamente resuscitato, la Vergine Maria. Però scordatevi gli occhi blu e la pelle nivea, lei era castana e decisamente abbronzata, una di quelle sudamericane che si vedono nei video su Mtv che vostra figlia neo adolescente si spara dalla mattina alla sera. Dio, Penny Lane!, non mi ricordavo neanche quando fosse il suo compleanno, ma ero certo le avrei regalato il mondo intero se solo non fossi morto. Sei un po' stronza, eh?, sbiascicai, la Vergine Maria strinse gli occhi attorno al mio volto, come se non volesse lasciarmi andare, e poi ricominciò a piangere. Di nuovo quel lamento acuto come se fosse lei a morire, sparava sleghi in spagnolo senza prendere fiato e mi stringeva sempre più a sé, con fare quasi materno, strozzandomi appena, rovesciandomi addosso tutte quelle lacrime che piovevano come pioggia, poi finalmente cessò.
Chiama un'ambulanza, dissi, chiama aiuto. Lei fece segno di no con la testa. Aiuto, sto morendo, aiuto. Il vento le soffiò via dalla faccia le ciocche scure, rivelando i lineamenti pronunciati e dolci tipici del sud, aveva le labbra imbronciate, carnose labbra imbronciate e il naso vagamente adunco, sottile e lungo, e sopracciglia terribilmente severe ora flesse in uno sguardo di terrore e compassione. Stavo morendo, glielo si leggeva in faccia, eppure non avevo voglia di guardare il macello che aveva combinato. Mi fidavo del suo viso. Oh, vaffanculo! Chiama aiuto stronza! Scosse il capo e tornò a nascondersi dietro i capelli. Ho sete.. aiutami dai, ti prego, aiutami, ho sete e ho fame, e non riesco a muovermi senza sentire un fottuto dolore scavarmi nella pancia, dai, chiama qualcuno oppure uccidimi subito, lo sai che è una morte lenta quella che mi aspetta?, eh?, non ti faccio un po' pena, almeno?, tu non volevi farmi del male, giuro che non ti denuncio, giuro su tutto quello che vuoi, ti do anche dei soldi se li vuoi ma ti prego, aiutami, dai, ti supplico.. sto perdendo tutto il sangue che ho, come faccio senza?, dai per favore, per favore, tutto quello che vuoi, giuro su dio, tutto quello che vuoi io.. chiama aiuto cazzo! Stavo piangendo come un bambino, con il muco che colava dal naso e la bava che scivolava sul mento. Le lacrime arrivavano sin dentro le orecchie, eppure Maria aveva chiuso gli occhi e sembrava non starmi ascoltando affatto. Doug, pensavo, Doug offrile più soldi di quanti ne abbia mai visti e promettile di portarla via di qui. Senti, hei tu.. guardami, guardami dai.. ti faccio così schifo?, sono così brutto?, dai cazzo guardami, che sto per morire! Quella aprì subito gli occhi, stava affogando nel senso di colpa: per questo tratteneva il fiato. Prima di tutto se non mi aiuti e mi lasci morire scopriranno chi sei, perché io sono qualcuno e l'Fbi ti troverà. In secondo luogo io ti riempirò di soldi, ti imbottirò di soldi, giuro, e ti porterò via di qui, diventerai ricca, mh?, così ricca che avrai la donna di servizio per tirare lo sciacquone e per rimboccarti le coperte, talmente ricca che i commessi di Tiffany ti chiameranno per nome, avrai tutto quello che ti pare ma fammi il sacrosanto piacere di chiamare un'ambulanza perché altrimenti io ci rimango secco! Cristo..! Mi mancava il fiato, stavo diventando troppo debole. Improvvisamente ero solo un povero vecchio molliccio incollato alla pelle sudata di una sudamericana di merda.
Senior, disse lei, Senior io non voglio niente di tutto questo, io morirò tra poco.
Avete presente quando c'è un colpo di scena?

2 commenti:

  1. Questo mi piace... peccato che finisca così! Mi hai lasciato con l'acquolina in bocca. Voglio sapere chi era lui, perchè lei sta per morire... insomma cosa succede poi? Prima o poi dovrai dirmelo! :-) Mery

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  2. L'ho scritto a caso Meera! Non sono abbastanza fantasiosa per ricalcarci sopra una storia ;) Sorry xD Comunque sono contenta che ti sia piaciuto :3

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Accetto critiche. Non garantisco lo stesso per i giudizi u.u